Bambini e adolescenti sempre più connessi ad Internet, ma anche sempre più soli (oltre ad essere figli unici spesso crescono con un solo genitore) e abbandonati, soprattutto dallo Stato. E’ in sintesi questo il quadro che emerge dalla Relazione annuale del Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, presentata oggi in Senato. Nel 2014 il 68,3% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni residenti in Italia ha usato Internet (la percentuale sale al 90,4% tra i ragazzi 14-17enni).

Nella relazione annuale, il Garante ha elaborato una serie di dati in stretta collaborazione con l’Istat. Rispetto all’uso della rete è emerso chiaramente come “al crescere dell’età crescano gli utilizzatori di Internet”. L’uso del web interessa il 44,4% dei bambini tra 6 e 10 anni, la quota sale al 78% tra i giovanissimi di 11-13 anni e riguarda il 90,4% dei ragazzi 14-17enni.

Sono, però, ben 2 milioni 106 mila i giovani esclusi, il 30% dei bambini e dei ragazzi di 6-17 anni. Tale quota scende a 201 mila giovani nella classe di eta’ 11-17 anni.

Il 47% dei giovani utilizza il web per spedire o riceve email (il 68,4% dei 14-17enni); il 52,6% discute e si confronta attraverso la Rete tramite chat, blog, newsgroup, forum di discussione online (il 73,7% dei 15-17enni), il 57,8% partecipa a social network e invia messaggi su Facebook, Twitter (l?84,2% dei 14-17enni), il 53,1% usa Internet per inviare messaggi (il 71,5% dei 14-17enni). Sono ancora pochi quelli che hanno effettuato telefonate via Internet (33,5% dei giovani di 6-17 anni e il 45,1% dei ragazzi 15-17enni), o gli internauti che utilizzano il web come strumento per diffondere prodotti di propria creazione come testi, fotografie, musica, video (30,3% dei giovani di 6-17 anni e il 45,4% dei ragazzi 15-17enni). I social network vengono utilizzati anche come strumento per partecipare alla vita sociale o politica del Paese: circa il 22% dei giovani di 15-17 anni ha espresso in Rete opinioni su temi sociali o politici e il 5,2% ha partecipato a consultazioni o votazioni su tali temi”.

Ma a proposito di Paese, un quarto degli adolescenti afferma di sentirsi escluso dallo Stato perché nota che nessuna istituzione arriva in aiuto della sua famiglia o per trovare un lavoro.

Ospite d’eccezione della presentazione della relazione è stato il cantante Marco Mengoni, cui è stato assegnato un riconoscimento proprio per lo speciale rapporto che ha col mondo dei giovani. Perché Marco Mengoni? “La stima professionale, la simpatia, la carica umana e sociale delle sue canzoni non sono le sole motivazioni” ha dichiarato il Garante che è partito, infatti, da un dato oggettivo, emerso da una ricerca commissionata dall’Authority a Blog Meter: su una rosa di 75 personaggi tra i più seguiti dagli adolescenti, si è cercato di capire chi in rete abbia maggiore popolarità, reputazione e capacità di coinvolgere online. Il personaggio che ha avuto più “sentiment positivo” è stato Marco Mengoni.

E ancora più importanti sono le motivazioni di tale risultato: i fan credono in lui, si fidano, ne seguono gli insegnamenti, apprezzano le sue battaglie, in musica e con l’impegno personale, ammirano l’avere comunicato, attraverso i brani e le dichiarazioni, la forza delle fragilità e delle diversità.

Di più: l’importanza dell’essere umano nella sua complessità. “Mengoni – ha detto il Garante Vincenzo Spadafora è un simbolo e un punto di riferimento per molti ragazzi anche perché ha utilizzato la sua popolarità in rete in modo responsabile. Pronti a correre insieme!”

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