Una petizione per chiedere la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. L’iniziativa è stata lanciata da Conad che ha promosso “Liberalizziamoci”, una piattaforma creata da Conad ma aperta a tutti per raccogliere firme e chiedere la liberalizzazione dei farmaci di fascia C con ricetta, e per sensibilizzare i consumatori sugli effetti della concorrenza sulla spesa. All’iniziativa ha aderito la Federazione nazionale parafarmacie italiana. La petizione è indirizzata al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi!!.

Ogni anno le Famiglie italiane spendono 3 miliardi di euro per l’acquisto di farmaci di fascia C, per i quali è necessaria la prescrizione medica, ma è esclusa la copertura del Servizio Sanitario Nazionale – si legge online – Se questi farmaci non mutuabili fossero venduti anche nelle parafarmacie – dove è già d’obbligo la presenza di un farmacista – si determinerebbe “un incremento delle dinamiche concorrenziali nella fase distributiva, con indubbi benefici per i consumatori”, come sottolineato dall’Antitrust”.

La petizione è stata dunque lanciata con una serie di motivazioni: per far abbassare il prezzo dei farmaci non mutuabili con obbligo di ricetta, perché tante famiglie non possono permettersi più terapie a pagamento, per “riconoscere piena dignità alla professione del farmacista che opera nella parafarmacia”.

Sono classificati in fascia C i farmaci non mutuabili con obbligo di ricetta: si tratta di circa 3800 specialità molto diffuse – ci sono antidolorifici, antinfiammatori, antidepressivi, anticoncezionali – per le quali non è previsto alcun rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale, ma è necessaria la prescrizione medica. Si stima che le Famiglie spendano ogni anno 3 miliardi di euro per comprare questi farmaci, ma si potrebbe avere un risparmio se si consentisse anche alle parafarmacie la vendita in fascia C.

L’iniziativa lanciata da Conad ha raccolto il sostegno della Federazione nazionale parafarmacie italiane: i farmacisti di parafarmacia supporteranno infatti Liberalizziamoci. “I nostri farmacisti sono iscritti allo stesso Albo professionale, hanno conseguito la stessa laurea, hanno uguale ruolo e competenze rispetto a coloro che lavorano nelle farmacie – dice il presidente della Federazione Davide Gullotta – A ben oltre 6 anni dalla nostra nascita oggi siamo un valido presidio sanitario, un interfaccia serio che con elevata professionalità dispensa consigli al cittadino consumatore: il nostro migliore biglietto da visita infatti sono i nostri clienti. Ed è per questo che scendiamo in prima linea di fianco a un alleato importante come la Conad, che fa di questa politica il suo obiettivo primario”.

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