Sono otto i progetti di ricerca contro il virus Ebola che l’Unione Europea ha deciso di sostenere destinando un finanziamento di 215 milioni di euro (di cui 101 provengono da aziende farmaceutiche). Lo annuncia oggi la Commissione Europea che precisa: si tratta di progetti incentrati sulla messa a punto di vaccini e test di diagnosi rapida, di fondamentale importanza per superare l’attuale crisi provocata dall’epidemia.

L’Europa si è mossa da subito per arginare l’emergenza Ebola ed oggi ribadisce che sostenere la ricerca è tanto importante quanto gli aiuti umanitari e l’assistenza allo sviluppo.

Gli otto progetti di ricerca fanno parte del nuovo programma Ebola+, che fa capo all’iniziativa in materia di medicinali innovativi (IMI), e sono finanziati dalla Commissione europea e dall’industria farmaceutica europea: 114 milioni di euro provengono da Orizzonte 2020, il programma europeo di finanziamento della ricerca, e i restanti 101 sono il contributo delle aziende farmaceutiche che partecipano ai progetti. Quest’annuncio giunge nell’imminenza del Forum economico mondiale di Davos, tra i cui temi principali dovrebbe figurare anche l’emergenza Ebola.

I progetti vertono sui seguenti aspetti, considerati prioritari dall’Organizzazione mondiale della sanità nell’attuale emergenza:

  • sviluppo di vaccini (3 progetti). Al momento non esiste alcun vaccino brevettato contro il virus dell’Ebola; i 3 progetti ne accelereranno la messa a punto valutando la sicurezza e l’efficacia di diversi vaccini sperimentali;
  • produzione di vaccini su ampia scala (1 progetto). Questo progetto prevede la creazione di una piattaforma in grado di produrre rapidamente quantità sufficienti di vaccino, nel rispetto di rigorosi criteri di qualità e sicurezza;
  • conformità con i protocolli di vaccinoprofilassi (1 progetto). In presenza di un focolaio epidemico il vaccino è veramente efficace solo se la popolazione viene vaccinata in massa; per una protezione duratura può essere necessaria la somministrazione di due dosi. Il progetto punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle campagne di vaccinazione e sull’importanza di sottoporsi ai richiami per i vaccini che richiedono due dosi;
  • test di diagnosi rapida (3 progetti). Attualmente non esiste un test rapido ed affidabile per determinare se una persona abbia contratto l’Ebola o meno; i progetti faciliteranno la messa a punto di test di diagnosi rapida in grado di fornire risultati affidabili in appena 15 minuti.

C’è poi un altro progetto già avviato in Guinea per monitorare la crisi, che ha lo scopo di migliorare preparazione, pianificazione ed efficacia operativa degli interventi nel caso di una futura insorgenza di epidemie simili.

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