Finto prosecco Dop alla spina in decine di punti vendita, catene distributive e siti web in Gran Bretagna: la vendita è stata bloccata attraverso l’intervento dell’Ispettorato repressioni frodi – ICQRF del Ministero delle politiche agricole. Il Department for Environment Food and Rural affairs ha infatti comunicato ufficialmente di aver effettuato decine di controlli nel Regno Unito a seguito delle segnalazioni dell’ICQRF alle autorità britanniche relative alla vendita illecita di finto ‘prosecco Dop’ alla spina.

La comunicazione viene dal Mipaaf e il blocco testimonia, ha detto il Ministro, l’efficacia dei sistemi di controllo italiani. “Ringrazio le autorità britanniche per aver bloccato in molti locali una frode come la vendita del Prosecco alla spina. Il nostro Ispettorato repressione frodi aveva già da tempo segnalato queste infrazioni rispetto alle nostre denominazioni vinicole e ha ancora una volta dimostrato la nostra capacità di intervenire a tutela dei prodotti italiani anche fuori dai confini e sul web. Queste operazioni ci dimostrano ancora una volta quanto sia efficace ed autorevole il nostro sistema di controlli che, non a caso, viene preso a modello da molti Paesi”.

Solo nel 2004, prosegue il Ministro, ci sono state oltri 100 mila controlli sul solo territorio nazionale. Una delle prossime iniziative sarà collegata a Expo: “Con il Forum europeo sulla lotta alla contraffazione agroalimentare, che stiamo organizzando in vista di Expo 2015 il prossimo marzo al Parco tecnologico padano di Lodi, intendiamo fare un ulteriore salto di qualità, coinvolgendo le Autorità e i principali soggetti che si occupano della lotta agli illeciti a livello internazionale – spiega il Ministro – Il Made in Italy, che vede nelle Dop e nelle Igp la massima espressione della sua straordinaria qualità, deve essere sempre più tutelato e difeso da tutte le frodi che creano danni enormi ai nostri Imprenditori sia in termini di immagine che economici”.

Questo patrimonio va difeso, e il semestre europeo a guida italiana era una buona occasione per farlo con efficace determinazione ma si è si palesata come un’occasione mancata per il sistema produttivo italiano! In Italia e in Europa la contraffazione parla cinese: nel 2013 le autorità doganali dell’Ue hanno effettuato 87 mila sequestri per 35,9 milioni di prodotti sospettati, per un valore delle merci intercettate di 768 milioni e l’Italia è il primo Paese Ue per numero di articoli sequestrati!!.

In relazione alla normativa che disciplina l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari, il Governo non risulta essersi mai attivato per mantenere l’obbligatorietà di indicare la “sede dello stabilimento di produzione” in etichetta. Da Consumatori si tratta di un elemento molto importante perché vogliamo sapere dove un alimento è stato prodotto, in quale Regione ed in quale Paese!!!

Cosa si può fare per tutelare la nostra salute ed il nostro diritto ad essere informati? Una proposta di Lg. dei Cittadini x riavere in IT lo Stabilimento di Produzione in etichetta!

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