Sanzione di due milioni di euro a Cattolica Assicurazioni, per pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive: sono quelle che, a giudizio dell’Antitrust, la società ha messo in atto per recuperare propri crediti, inoltrando, in modo sistematico, atti di citazione presso la sede di un unico giudice di pace, diversa da quella territorialmente competente per i consumatori che risiedono in altre giurisdizioni. Atti di citazione che indicavano poi una data fittizia della prima udienza, senza che la causa fosse iscritta a ruolo.

Secondo l’Antitrust, la condotta non era volta a esercitare un legittimo diritto di recupero del credito in sede giudiziale, ma a determinare nel consumatore medio un indebito condizionamento, ingenerando così il convincimento che fosse preferibile provvedere al pagamento dell’importo richiesto piuttosto che esporsi a un contenzioso giudiziario. Gli atti di citazione inoltrati presso una sede diversa da quella territorialmente competente sono considerati idonei, infatti, a esercitare sui destinatari una pressione psicologica, tale da condizionarne indebitamente le scelte e i comportamenti economici.

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