L’Italia, insieme ad altri 9 Paesi UE, ha due mesi di tempo per applicare integralmente la direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi, fondamentale per la creazione di un’Unione bancaria: la direttiva migliora la protezione dei depositi e prevede per i depositanti rimborsi più rapidi e una rete di sicurezza più solida. E’ la richiesta formale che oggi la Commissione europea ha inviato a Italia, Belgio, Cipro, Estonia, Grecia, Lussemburgo, Polonia, Romania, Slovenia e Svezia.

La maggiore uniformità dei requisiti di finanziamento, infatti, fa sì che i sistemi di garanzia dei depositi siano prefinanziati e in grado di adempiere in modo più efficiente ai loro obblighi nei confronti dei depositanti. Si tratta di un tassello importante verso l’Unione bancaria, il cui obiettivo è creare un settore finanziario più sicuro e più solido in seguito alla crisi finanziaria.

L’attuazione della direttiva sui depositi è una condizione preliminare per il futuro uso del sistema europeo di assicurazione dei depositi proposto dalla Commissione: un sistema che garantirebbe una copertura assicurativa più solida e più uniforme per i titolari di depositi all’interno dell’Unione bancaria, affinché possano fidarsi allo stesso modo della loro banca a prescindere dalla sua ubicazione.

Il termine per il recepimento di queste norme nell’ordinamento nazionale era fissato al 3 luglio 2015, ma questi 10 paesi non le hanno attuate. Se non si conformeranno entro due mesi, la Commissione potrà decidere di deferirli alla Corte di giustizia dell’UE.

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