Un esposto all’Antitrust e uno alla Commissione europea contro la riforma delle bollette elettriche sancita dall’Autorità per l’energia e contro il blocco delle reti elettriche private previsto da una delibera della stessa Autorità: questa la mossa di Adusbef, Codici, Greenpeace, Italia Solare, Kyoto Club, Legambiente e WWF che contestano i recenti provvedimenti dell’Autorità. “Inizia ufficialmente oggi la battaglia legale delle associazioni”, promettono in una nota congiunta.

Le due delibere sotto il mirino delle associazioni (la 582/2015 e l’articolo 12 della delibera 539/2015) “fissano al di fuori di ogni logica di concorrenza i ricavi dei distributori e vietano le reti elettriche private – spiegano le associazioni – Questo con un duplice effetto: eliminazione di ogni segnale di concorrenza e mercato nel settore della distribuzione elettrica; discriminazione del mercato della generazione distribuita e dell’efficienza energetica rispetto al mercato della generazione centralizzata di energia. Il tutto in palese controtendenza rispetto agli indirizzi della Comunità Europea che richiedono tariffe di distribuzione flessibili mirate a rendere più efficiente la rete e stimolare l’autoconsumo di energia e l’efficienza energetica”.

Le sigle denunciano che l’Autorità per l’energia “non è nuova a produrre delibere atte a distorcere la concorrenza sia nel settore della produzione di energia che nel settore della distribuzione elettrica” e rivendicano gli obiettivi dei due esposti: con quello al Garante della Concorrenza chiedono di “attuare ogni misura utile per rimediare alle gravi distorsioni causate dalle due delibere al mercato della distribuzione elettrica e della generazione elettrica, oltre che per anticipare al 2020 la fine dell’attuale oligopolio nel settore della distribuzione elettrica fissato al 2030”, mentre con l’esposto alla Commissione europea richiedono di “porre in essere tutte le azioni per fare sì che lo Stato Italiano adempia ai propri obblighi, di attuazione della normativa comunitaria, ivi inclusa l’apertura di una procedura di infrazione”.

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