Ha raggiunto oltre centomila firme la petizione lanciata da un consumatore sulla piattaforma Change.org per chiedere l’abolizione delle accise  sul prezzo della benzina. Ormai e’ noto a tutti che tra le tante voci che compongono il prezzo finale dei carburanti ci sono tassazioni e accise che risalgono alla guerra di Etiopia del 1935.

Ogni volta che facciamo benzina continuiamo, nel 2016, a pagare il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935. Ma non solo. Paghiamo la crisi di Suez del ’56, il disastro del Vajont, il terremoto in Irpinia di 36 anni fa, la missione in Bosnia.

Associazioni di consumatori, persone comuni, politici si sono già battuti nel tempo per l’abolizione di queste obsolete accise. Senza successo.

“È tempo di cambiare le cose perché, peraltro, risparmieremmo sensibilmente e ne abbiamo diritto – si legge nella petizione – con l’abolizione delle accise più vecchie di 20 anni risparmieremmo € 0,230891 per litro di carburante. In media, più di 11 euro a pieno. Considerando due pieni al mese, sono 264 euro all’anno. Il corrispettivo di un weekend fuori, ad esempio, o per fare la spesa per tutta la famiglia.

Le accise risalenti a oltre 20 anni fa, ormai obsolete, potrebbero essere abolite: il prezzo dei carburanti scenderebbe favorendo l’economia in generale. Inoltre le nuove accise introdotte dovrebbero estinguersi entro un termine di legge (ad esempio 20 anni) o fino al raggiungimento di un importo necessario per finanziare il progetto.

Insomma cosa aspettiamo? Chiediamo all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al Ministero dell’Economia e al governo tutto di porre finalmente fine a queste tasse inique, vecchie e decisamente ridicole.

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