Che cosa significa questo per i Risparmiatori depauperati dalle Banche venete?
Il Pres. di MDC FVG, R.G. Englaro: non è sufficiente che si prolunghi l’attività della Commissione tecnica fino al 30 giugno 2023 “esclusivamente per la gestione dei contenziosi concernenti le prestazione del Fondo ed il completamento delle attività del Fondo” e si preveda un ulteriore livello di valutazione per le istanze rigettate dando la possibilità ai Risparmiatori di presentare ricorso!; a fronte della situazione che potrebbe profilarsi ancora a danno dei Risparmiatori, il Movimento Difesa del Cittadino ( MDC Veneto e MDC Friuli) persisterà ad appellarsi al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Governo ed ai Gruppi parlamentari affinché sblocchino definitivamente ed incondizionatamente le risorse giacenti “rimanenze pari a ca. 450/500milioni ” con la redistribuzione a tutela delle 138.000 Vittime già accertate che avevano e hanno redditi molto al di sotto dei 35.000 € e avevano e hanno patrimoni mobiliari a € zero in quanto azzerati dalle ex banche cancellate dalla messa in L.C.A., come invece previsto dalla normativa di istituzione del Fondo finanziato attingendo ai fondi dormienti degli Istituti di credito!. (art.1 co.493 della Legge n. 145 dd.30 dicembre 2018).
I 140mila richiedenti che rispettavano i requisiti per l’accesso al ristoro hanno ricevuto finora dalla Consap – società del Tesoro che gestisce il Fir – il 30% del valore di acquisto delle azioni e il 95% del valore delle obbligazioni subordinate per un totale di circa 1 miliardo di euro. MDC e Tutte le associazioni che li rappresentano chiedevano che il residuo fosse distribuito in modo da aumentare la percentuale di risarcimento fino al 45%. Come del resto previsto dal comma 496 della legge di Bilancio del 2018 che ha istituito il Fir, in base al quale la percentuale può essere incrementata “nel pieno rispetto dei limiti di spesa, della dotazione finanziaria del Fir e fino al suo esaurimento“.
Il Resp.le del settore Risparmio MDC FVG, A. Atzori, sottolinea che l’associazione chiederà conto anche alla On. Letizia Giorgianni, ex presidente dell’Associazione vittime del salvabanche, ora membro della commissione Bilancio della Camera che sta esaminando la manovra, affinchè Ella stessa si impegni “visti i tempi contingentati e le poche risorse disponibili che hanno impedito un immediato intervento con la legge di bilancio” ad intervenire a livello governativo sin da Gennaio 2023 !.
Oltremodo, ci sono ancora 4000 pratiche rigettate per errori formali e la normativa vigente di legge avrebbe consentito di procedere a una seconda tranche di ristori ma la Commissione Tecnica del MEF ne ha dato un’interpretazione restrittiva, su cui si rende ineludibile porre rimedio!.
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