Non c’è correlazione fra vaccino trivalente e autismo: lo ribadisce uno studio pubblicato dal The Journal of the American Medical Association (Jama) che torna a smontare la bufala del legame fra vaccini e autismo, diffusa alla fine degli anni Novanta da un medico poi espulso dall’Ordine. Lo studio è stato condotto negli Stati Uniti su oltre 95 mila bambini. E l’Agenzia italiana del farmaco lo riprende in occasione della Settimana mondiale dell’immunizzazione che si sta svolgendo in questi giorni. La Settimana è indetta dall’Organizzazione mondiale della sanità per promuovere l’uso dei vaccini.

Il “falso mito” del legame tra il vaccino trivalente (contro il morbillo, la rosolia e la parotite) e i disordini dello spettro autistico è stato, ancora una volta, smentito da una ricerca finanziata dal National Institute of Mental Health, dai National Institutes of Health e dall’U.S. Department of Health and Human Services. L’indagine ha coinvolto 95.727 bambini, seguiti per almeno 5 anni tra il 2001 e il 2012, con fratelli maggiori, alcuni dei quali autistici. Spiega l’Aifa: “È emerso che non esiste alcuna correlazione tra immunizzazione e patologia, smentendo la “bufala” sul legame tra vaccini e autismo, nata da uno studio su 12 bambini autistici pubblicato su “Lancet” nel 1998 dal medico Andrew Wakefield, che affermava esistesse un legame tra la malattia, alcuni problemi gastrointestinali e l’immunizzazione. L’articolo fu ufficialmente ritirato dalla rivista nel 2010 e Wakefield espulso dall’ordine dei medici inglese, dal momento che aveva ricevuto 500.000 sterline da un avvocato specializzato in cause contro le case farmaceutiche”.

Eppure questa teoria continua a essere diffusa e continua regolarmente a essere smentita dalla ricerche mediche. Sul totale dei bambini inclusi nello studio pubblicato su Jama,1.929 (il 2%) avevano un fratello più grande con autismo. Nel complesso 994, ovvero l’1% del campione complessivo, avevano ricevuto una diagnosi di autismo. Fra questi, 134 bimbi con la patologia avevano un fratello già colpito, rispetto a 860 con fratelli senza autismo. Il tasso di vaccinazione per morbillo-parotite-rosolia (una o più dosi) per i bambini con fratelli non autistici era dell’84% (78.564) a 2 anni di età e del 92% (86.063) a 5 anni. Al contrario, i tassi di vaccinazione per i bambini con i fratelli più grandi autistici erano inferiori (73% all’età di 2 anni e 86% all’età di 5 anni). I ricercatori non hanno trovato nessun legame e nessuna associazione dannosa fra la ricezione del vaccino e il rischio di autismo, anche fra i bambini che avevano fratelli autistici.

Non abbiamo trovato nessuna evidenza che aver ricevuto una o due dosi di vaccino trivalente sia associato con un aumento di rischio di autismo — sottolineano gli autori, coordinati da Anjali Jain del Lewin group di Falls Church, in Virginia  — neanche tra bambini che hanno un fratello maggiore con la malattia”.

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