Dal 1° gennaio 2014 in Italia è vietata qualsiasi clausola anatocistica riferita agli interessi passivi. Ma le banche hanno continuato a calcolarli, tanto che i correntisti italiani hanno pagato quasi 4 miliardi di euro di interessi non dovuti, in meno di due anni. Chi restituirà loro questi soldi? Si attende l’emanazione della nuova delibera CICR che però già pone qualche problema. Analizziamo i futuri rischi.

Per mettere un freno al comportamento ingiusto messo in atto dalle banche, in violazione del divieto sull’anatocismo, il Movimento Consumatori ha lanciato la campagna Stop Anatocismo e in pochi mesi ha ottenuto diversi provvedimenti inibitori nei confronti di quegli istituti di credito che hanno continuato ad applicare gli interessi sugli interessi. Ad oggi le nove più grandi banche (Intesa San Paolo, Unicredit, Fineco, BPM, Deutsche Bank, IW Bank Banca Sella Banca Regionale Europea, Ing Bank, Banca Regionale Europea (gruppo UBI) sono state definitivamente condannate anche in sede di reclamo a cessare ogni pratica anatocistica.

E’ ora che Banca d’Italia obblighi tutte le Banche alla restituzione degli interessi illegittimamente addebitati sui conti correnti atteso che ad oggi siamo in una sorta di limbo normativo perché si attende l’emanazione della nuova delibera proposta dal CICR, Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio, che Bankitalia ha sottoposto a consultazione pubblica fino al 23 ottobre prossimo.

La delibera, però, già pone qualche problema perché individua soluzioni i cui effetti non saranno molto diversi dall’anatocismo. “Il testo della delibera, che dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2016, da un lato conferma il divieto di produrre interessi sugli interessi maturati, ma dall’altro, nella relazione di accompagnamento, ne esclude dall’applicazione gli interessi moratori in maniera illegittima ed in contrasto con l’interpretazione univoca della Cassazione!!

La delibera va a modificare, inoltre, i tempi per il calcolo degli interessi che non sarà più trimestrale, come avviene attualmente, ma annuale: il conteggio degli interessi si effettuerà quindi il 31 dicembre di ciascun anno o il giorno in cui termina il rapporto per il quale maturano gli interessi. La contabilizzazione degli interessi maturati sarà separata dal capitale, mentre oggi vengono capitalizzati e quindi addebitati automaticamente dalla banca. Dal 2016 solo il capitale produrrà interessi mentre gli interessi iscritti sul conto separato saranno infruttiferi.

Gli interessi divengono esigibili e quindi sorge l’obbligo del cliente di pagarli trascorsi 60 giorni dal ricevimento dell’estratto conto con il quale la banca provvede a quantificare gli interessi dovuti per l’anno precedente. Il problema posto dal superamento della capitalizzazione degli interessi riguarda le modalità con le quali gli stessi potranno essere pagati. Se il cliente non ha i fondi necessari perché con il conto è affidato o scoperto, potrà di regola pagare gli interessi in contanti o con un bonifico da parte di un’altra banca.

In alternativa a queste modalità di pagamento la delibera individua due differenti modalità: le convenzioni successive all’esigibilità degli interessi e le convenzioni preventive per imputare le rimesse. Il cliente può autorizzare l’addebito degli interessi e la somma addebitata viene imputata a capitale, sul quale decorreranno gli interessi. Rispetto al regime precedente la differenza consiste nel fatto che l’applicazione di interessi anatocistici richiede il consenso espresso del cliente che non sia stato in grado di saldare il proprio debito. Noi riteniamo che la delibera debba essere modificata su questo punto in quanto tali accordi devono rispettare il termine di 6 mesi previsto nel Codice Civile!.

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