Il Parlamento europeo chiede di aprire il mercato dei pagamenti online: la proposta, contenuta in un testo di legge approvato ieri, prevede di aggiornare le norme europee sui servizi di pagamento con l’obiettivo di tagliare i costi, permettere a nuovi operatori del mercato di utilizzare strumenti mobili e online per effettuare pagamenti per conto di un cliente, rendere i pagamenti online più sicuri stabilendo regole sulla privacy e sulla responsabilità dei prestatori di servizi di pagamento online.

La proposta, spiega una nota del Parlamento europeo, prevede che “l’utente che utilizza un conto online avrà il diritto di utilizzare un software di pagamento realizzato da parti terze autorizzate (non solo dagli istituti finanziari dunque) e di poter effettuare i loro pagamenti attraverso i servizi di tali fornitori. Ad esempio, i consumatori che sono sprovvisti di carte di credito o di debito potranno autorizzare nuovi operatori di mercato, come SOFORT in Germania, Trustly nei Paesi scandinavi o IDEAL nei Paesi Bassi, a utilizzare i loro dati bancari per effettuare pagamenti dai loro conti”. L’addebito dei prestatori di servizi di pagamento non dovrebbe superare i costi diretti mentre saranno vietati costi aggiuntivi per l’uso delle carte per le quali gli oneri amministrativi per l’”interscambio” tra banche sono già regolamentate.

Si vuole poi rendere sicuri i pagamenti e fissare la responsabilità dei fornitori in caso di furto. “Una banca che gestisce il conto del cliente potrebbe negare al fornitore di servizi l’accesso a esso solo per motivi di sicurezza, obiettivamente giustificati e motivati, che siano stati segnalati alle autorità di vigilanza. Questa tutela dovrebbe precludere ogni possibilità alle banche di “bloccare” il mercato per i nuovi servizi di pagamento – spiega il Parlamento – I fornitori dei servizi di pagamento, dal canto loro, sarebbero tenuti a garantire l’autenticazione sicura degli utenti e ridurre il rischio di frode. Dovrebbero garantire che i dati personali di un utente passino attraverso canali sicuri e che siano condivisi solo con il consenso dell’utente”. In casi di pagamento non autorizzato, si dovrebbe poi dare la garanzia che il titolare del conto non perda più di 50 euro. “Un fornitore di servizi che non riesce a evitare una tale frode dopo la notifica di una perdita o non richiede un’autenticazione forte del cliente quando necessario, potrebbe essere ritenuto responsabile delle perdite dei propri clienti e avere il dovere di porre rimedio al danno finanziario”.

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